LA CHIAMATA A DARE

Gary Wilkerson

In tre anni di ministero, Gesù guarì l'ammalato, ridiede la vista al cieco, risuscitò dalla morte, nutrì miracolosamente una grande moltitudine, predicò la buona novella ai poveri ed insegnò alle masse la verità in merito al loro Padre celeste. Questa lista stupefacente è il risultato dell'obbedienza del Figlio alla volontà del Padre.

La notte dell'Ultima Cena, Gesù stava terminando la sua conversazione finale con i suoi discepoli e le Sue parole riflettevano la sua consapevolezza che di lì a poco li avrebbe lasciati. In Giovanni 17 leggiamo che concluse la cena con una preghiera incoraggiante su ciò che sarebbe avvenuto: la nascita di una chiesa trionfante e vittoriosa; un popolo con un amore gli uni per gli altri che sarebbe stato di testimonianza per il mondo; potenza ed autorità divina sarebbe scaturita dai suoi seguaci, e la gloria del Padre avrebbe dimorato nel suo popolo. La parola dare risalta più di ogni altra nel testo: “Padre, Tu hai dato Me... Tu hai dato loro... Io ho dato loro”. 

In questa meravigliosa preghiera notiamo che è nella natura di Dio dare buoni doni ai suoi figli. E infatti quando mandò Suo Figlio, elencò tutto ciò che avrebbe dato a Lui: “Ti darò potenza ed autorità nel Mio nome, i popoli della terra, parole da dire e parole da mettere in pratica. E ti darò la mia gloria!”

Una per volta, vediamo che Gesù ha la stessa natura del Padre. Infatti, nella sua preghiera elenca tutte le cose che egli aveva già dato ai suoi discepoli, e le cose che avrebbe continuato a dare loro!

In un certo senso, quella sera Gesù diede ai discepoli le sue ultime volontà ed il suo testamento. Stava dicendo: “Ho stabilito il mio regno donandovelo ed ecco com'è che voglio che il mio regno continui attraverso di voi”.

L'ultima cosa che Gesù diede ai suoi seguaci prima di lasciarli fu una particolare chiamata, la chiamata a dare. E questa chiamata continua dentro di noi.