Le prolungate opere di Dio

Gary Wilkerson

Ai tempi dell’Antico Testamento, quando preparavano l’olio dell’unzione, lo passavano attraverso tre diverse presse. Il primo schiacciava le olive, poi il secondo ne spremeva il succo, e poi il terzo prendeva le bucce delle olive e le spremeva più a lungo. Il risultato era un olio purissimo. È come il processo di santificazione. Lo Spirito Santo agisce come quei frantoi con i nostri cuori.

Il Signore si è occupato del mio cuore nelle ultime settimane. Il Signore ha cercato di insegnarmi ad essere umile, a non paragonarmi ad altri ministeri, a non paragonarmi alle persone per strada. Hai mai pensato di non aver lottato con certe cose, ma all’improvviso il Signore mette i riflettori su tutto ciò nel tuo cuore? Cose che non pensavi nemmeno fossero lì, le trovi mentre Dio te le indica. Per la gentilezza amorevole, la misericordia e la grazia di Dio, vuole spremere quella cosa dai nostri cuori.

Questo processo di spremerci, schiacciarci e riversarci fuori è un processo lungo. A volte quando lo fa, può causarci frustrazione. “Dio, perché sei sempre sul mio caso? Perché sei sempre critico? Perché sembri introdurre difficoltà e lotte nella mia vita? Perché non mi dici semplicemente che sono una brava persona?”

Quindi probabilmente usciamo e troviamo una chiesa e loro ci dicono quanto siamo bravi. Se hai una chiesa o degli amici che ti dicono solo che brava persona sei, scappa. Tu ed io abbiamo bisogno di persone nella nostra vita che siano disposte a essere come il profeta Natan quando disse al re Davide: “Tu sei quell’uomo, l’assassino, l’adultero”. C’è questo peccato nella tua vita su cui Dio sta mettendo il dito. Vuole pressarlo, eliminarlo e rimuoverlo dal tuo cuore e dal tuo carattere. L’apostolo Paolo lo descrive nelle sue lettere, dicendo: “Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato, e noi non serviamo più al peccato” (Romani 6: 6).

Possiamo permettere che questo lungo processo ci frustri, oppure possiamo riceverlo come la grazia che dovrebbe essere. Quando ci troviamo ancora una volta in questo pressante processo, diciamo: “Grazie, Gesù. Grazie per la misericordia della correzione.