Un Messaggio per i Cristiani Che hanno delle Brutte Giornate

La vita cristiana non è tutta rose e fiori. Ogni credente avrà delle brutte giornate, non importa quanto possa essere santo. Anzi, credo che più uno sia consacrato, più le sue brutte giornate saranno insopportabili e atroci.

Grazie a Dio, molti cristiani sanno che Gesù non è il Salvatore "solo dei momenti belli". Lui è con noi non solo quando le cose vanno bene, ma anche durante le nostre brutte giornate. Quando i tempi duri ci colpiscono, Lui non scompare dicendoci: "Ritornerò non appena avrai sistemato tutto". No! Egli è fedele, si preoccupa qualunque sia la stagione, e si commuove per ogni sensazione che proviamo durante i nostri momenti difficili.

L'apostolo Paolo dice questo quando scrive: "Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi" (2 Corinzi 4:7). Pensate un po'! Il tesoro al quale Paolo fa riferimento è la conoscenza e la presenza di Cristo Gesù. E noi abbiamo questo tesoro prezioso nei nostri corpi!

Eppure il termine greco che Paolo usa per "fatto di terra" ha il significato di "fragile argilla", "debole, facilmente frangibile, incline alla tentazione". Egli sta dicendo: "Sì, noi abbiamo la presenza di Gesù nei nostri corpi, però i nostri corpi sono deboli, facilmente inclini alla tentazione e frangibili!"

Il fatto è che tutti noi soffriamo di quelle che la Bibbia chiama "indisposizioni". Per molti cristiani una comune infermità della vita è causata da una costituzione fisica debole o da una salute fragile. Paolo parlava delle frequenti infermità di Timoteo, chiamandole "frequenti indisposizioni" (1 Tim. 5:23). Il termine greco "indisposizione" qui sta per "malaticcio, senza forze, debole di corpo o di mente".

Eppure, oltre quelle fisiche, ci sono altri tipi d'indisposizioni che sono ugualmente difficili da trattare. Secondo me, le indisposizioni della mente forse sono le più diffuse. Non sto parlando di malattie mentali, piuttosto di quei momenti inspiegabili quando i sentimenti tradiscono e fanno scherzi alla mente. Ma lasciate che mi spieghi meglio.

E' probabile che siate andati a letto contenti, al settimo cielo, tuttavia il giorno dopo vi svegliate con una pesante nuvola di malinconia che pende sopra il vostro capo. Per tutto il giorno vi sentite completamente legati dal vostro umore abbattuto. Non sapete da dove sia venuta ma la nuvola di malinconia continua a pendere su di voi, e non se ne va via.

La colpa, la paura, l'ansia sono tutte indisposizioni della mente. Tali cose possono tormentarvi per il vostro passato, o a causa di qualche peccato che è ancora attaccato alla vostra vita. E queste indisposizioni non possono fare a meno di colpire le vostre emozioni.

Probabilmente mi direte che non vivete per le emozioni eppure in realtà è proprio quello che state facendo. Per esempio, non riuscite a scuotervi di dosso alcune parole dure che qualcuno vi ha detto qualche giorno prima. Oppure, forse state combattendo dei sensi di rifiuto o di indegnità. Senza dubbio, questi sentimenti hanno un effetto diretto sul vostro modo di vivere.

Per alcuni, la Festa della Mamma o la Festa del Papà sono fra i giorni più neri dell'anno. Forse i loro genitori non hanno dato loro molto amore, erano alcolizzati, o semplicemente non c'erano mai. Molti non riescono proprio a ricordare di aver trascorso una bella giornata con la madre o col padre. E così, il Natale e il Giorno del Ringraziamento per loro diventano i giorni più duri dell'anno.

Stranamente, le mie brutte giornate le ho quando investigo la Parola di Dio. Quando mi trovo da solo col Signore e con la mia Bibbia, mi capita di essere sopraffatto da sensi di ignoranza. Avverto che c'è un intero oceano di verità davanti a me, che forse non comprenderò perché troppo vasto.

Mi sento ancora più frustrato quando leggo gli scritti di grandi predicatori che sono vissuti 300 anni fa. Finisco col gridare a Dio: "Oh, Signore sono come un bambino per quello che riguarda la mia conoscenza in confronto a questi giganti spirituali! Sono vissuti nella cosiddetta epoca dell'oscurantismo eppure da giovani hanno scritto su argomenti che io a sessant'anni non ho ancora afferrato. Perché è così difficile per me riuscirli a capire?"

L'unica risposta la ottengo quando ascolto le parole di Paolo: "Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:9). Ogni potere è in Dio, compreso il potere di comprendere la verità e di mantenere una vita consacrata. Questo grande tesoro è contenuto in vasi di terra affinché tutta la gloria possa essere Sua!

 

 

Se la tua brutta giornata implica un attacco demoniaco alla tua fede, sarai tentato a pensare di essere poco spirituale solo per il fatto di averla subita. Ma niente di tutto ciò è più lontano dalla verità.

Alcune settimane fa un giovane cristiano impegnato mi chiamò in lacrime. Sbottò: "Ho appena passato la più brutta giornata della mia vita e non so cosa fare! Una strana sensazione mi è venuta oggi, e non riesco a scuotermela di dosso. Fratello Dave, non so più se Dio esiste!"

Il giovane non aveva idea da dove fosse venuto fuori il suo senso di dubbio. Inoltre era scioccato e soffriva per il fatto che quei terribili pensieri fossero entrati nella sua mente. Confessò: "Non riesco a sentire la presenza di Dio. E adesso non riesco a fare a meno di dubitare della Sua esistenza. Cosa devo fare? Non voglio nutrire questi terribili pensieri!"

Gli dissi: "Non aver paura e non scoraggiarti. Credimi, questo è un vecchio trucco del diavolo. Gli piace farlo e specialmente ai credenti giovani che sono preziosi per Dio. Ora ti sta iniettando questi pensieri nella mente per cercare di colpire la tua fede. Vuole confonderti!"

Quel giovane non sapeva affatto che anch'io avevo avuto un'esperienza simile proprio con mio figlio Gary. Quand'era adolescente Gary un giorno ritornò da scuola e andò dritto in camera sua senza rivolgere la parola a nessuno. Capii che qualcosa non andava, così bussai alla sua porta chiedendogli se ne volesse parlare.

"Non voglio farti soffrire, papà," disse Gary e poi scoppiò in lacrime. "Sto avendo dei pensieri terribili. Non sono più sicuro dell'esistenza di Dio!"

Quelle parole mi spezzarono il cuore perché sapevo che Gary era stato chiamato da Dio a predicare la Sua Parola. Quanto avrei desiderato avere allora l'intuizione spirituale che ho oggi riguardo a questo problema. Ma tutto quello che riuscii a dire a Gary in quel momento fu: "Figlio mio, confida in Gesù con tutte le tue forze. Non farti travolgere, non arrenderti. Egli ti aiuterà ad attraversare la tempesta che c'è nella tua mente".

E Dio ha veramente aiutato Gary ad attraversare la sua prova. Oggi mio figlio pastura una chiesa a Denver, dopo circa vent'anni come pioniere di chiese in quartieri centrali delle città e di ministero all'estero.

Potei dire a quel giovane la stessa cosa che avrei detto a Gary: "Solo non farti travolgere. Il tuo Padre Celeste sa esattamente quello che stai passando e Lui ti aiuterà in tutto. Ricorda, Dio ha promesso che non ti abbandonerà mai. Continua solo a rivolgerti a Lui, soltanto per fede!"

Se anche tu stai attraversando questo genere di prova, devi capire che non sei ‘poco spirituale' se stai avendo attacchi simili. Sei sempre figlio del tuo Padre Celeste, e Lui non ti lascerà a combattere da solo. Manderà lo Spirito Santo a mettere in fuga ogni dubbio! Perciò, non metterti a litigare col diavolo. Non riuscirai a dimostrargli niente. Invece, quando giungerà il prossimo attacco, corri dal tuo Padre Celeste. Poi, rimani saldo nella pazienza e nella speranza!

Una volta ho ricevuto una lettera dalla moglie di un pastore pentecostale il cui marito era morto qualche anno prima. Mi scrisse che lui era stato un potente predicatore, un pastore dedicato al gregge e padre amabile e pieno di cure. Però aveva un grave problema: era legato da uno spirito di adulterio.

Quest'uomo aveva dovuto dimettersi da quattro diverse chiese a causa delle sue storie con le donne. Dopo ogni dimissione, camminava retto per alcuni anni e poi la sua dipendenza risaliva a galla, e ricominciava di nuovo con l'adulterio.

Grazie a Dio, sua moglie era un'attenta lettrice della Parola di Dio ed una guerriera in preghiera che rimaneva completamente stretta al Signore. Le amiche le dicevano di lasciarlo, dicendo che era una sciocca a restare con un uomo che abusava continuamente di lei in quel modo. Ma lei scriveva: "Io so che Dio odia il divorzio. Perciò ho deciso di aggrapparmi al Signore".

Ogni volta che il marito la tradiva, lei versava fiumi di lacrime, soffrendo terribilmente. Però sentiva sempre il Signore che le diceva di restare con lui, di perdonarlo e di cercare di aiutarlo. Così con fedeltà portava tutto il suo dolore al Signore ed ogni volta Lui le dava la forza per andare avanti.

Miei cari, questa cara donna non ha avuto soltanto dei giorni neri, ha avuto degli anni neri! Scrisse che ricordava soltanto brevi momenti di felicità in tutti i suoi anni di matrimonio. Però sapeva che Dio le aveva promesso che alla fine l'avrebbe benedetta e onorata.

E lo ha fatto! Oggi, i suoi figli sono innamorati del Signore e sono sposati con cristiane consacrate. E, stranamente, tutti i figli, oramai adulti, hanno buoni ricordi del padre, malgrado i suoi tanti e tragici fallimenti.

Inoltre, questa cara donna è benedetta, riverita e onorata nella sua chiesa. Infatti, spesso viene invitata a parlare alle giovani spose. Consiglia sempre di non abbandonare i mariti al minimo problema. Invece, dice loro: "Gesù è stato tutto per me, in ogni tempesta. Mi ha benedetto al di là di quanto potessi sperare!"

Poi nella sua lettera scrisse qualcosa che mi colpì potentemente: "Ci sono stati giorni terribili, insopportabili, nei quali avrei avuto voglia di arrendermi alle mie emozioni. Non so dirvi quante volte avrei voluto abbandonare tutto. Pensavo: ‘Mio marito predica col fuoco e commuove i cuori di tutti in chiesa. Eppure è un adultero!'

"Ero tormentata all'idea che tutti i miei sforzi fossero stati vani. Però sapevo di aver avuto una promessa da Dio. E quando pregavo, Gli ricordavo la promessa che mi aveva fatto e Lui mi dava sempre la forza per andare avanti. Ora sono felice di non essermi arresa. Posso dire che Dio mi ha mostrato la Sua bontà!"

 

 

Paolo fu colpito da una brutta giornata mentre viaggiava per la Macedonia. "Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro" (2 Corinzi 7:5). Questo santo confessò che il suo uomo interno non era afflitto da una sola paura, ma da molte!

Infatti, Paolo non era un superuomo. Anch'egli era soggetto alle stesse emozioni umane che tutti noi proviamo. Ci fu una volta in cui tutti i credenti dell'Asia si rivoltarono contro di lui; persone per le quali aveva dato la vita. Egli scrisse: "Io molto volentieri spenderò e sacrificherò me stesso per voi. Se io vi amo tanto, devo essere da voi amato di meno?" (2 Corinzi 12:15).

Sì, Paolo ebbe delle giornatacce. Però non si arrese mai alle emozioni e alle tentazioni che le accompagnavano. Egli poté testimoniare nei suoi momenti peggiori: "Sono pieno di consolazione, sovrabbondo di gioia in ogni nostra tribolazione" (2 Corinzi 7:4). Poi aggiunse: "Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò ..." (verso 6).

Stai attraversando anche tu un brutto momento, una brutta settimana, un lungo periodo di scoraggiamento? Sei abbattuto, scoraggiato, stai pensando di arrenderti? Se ti riconosci in ciò, allora come pensi che Dio reagirà alla tua prova? Ti sgriderà, ti castigherà? No, mai! Paolo afferma: "Il Signore non è mai più vicino a te, mai più pronto ad aiutarti, di quando sei a terra e ferito".

"Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione" (2 Corinzi 1:3-4). Il termine greco tradotto "consola" qui significa "chiama vicino". Che cosa stupenda! Quando passiamo delle brutte giornate, il nostro Padre Celeste ne approfitta per attirarci a Sé!

 

 

Mentre continuiamo il nostro cammino col Signore, le nostre giornatacce dovrebbero diminuire. E dovremmo essere sempre più consapevoli che nei momenti brutti abbiamo ogni risorsa necessaria per trattare col nemico.

Credo che le nostre brutte giornate abbiano spesso lo scopo di portarci alla maturità e fuori dai legami infantili. Pensateci: molti dei nostri momenti neri sono causa di reazioni infantili in situazioni della vita. Poi considerate il modo con cui i bambini reagiscono nella vita: un momento prima stanno ridendo, e il momento dopo stanno piangendo. Fanno il broncio. Sono tutti impauriti. Si offendono facilmente, e piangono molto. Hanno brevi lassi di tempo d'attenzione, ed esigono l'immediata gratificazione.

Sì, malgrado tutto ciò, i veri genitori amano e consolano i figli in tutte le esperienze della vita. Non c'è capriccio che indurrebbe mai un genitore pieno d'amore a rinnegare o a rigettare il proprio figlio.

Allo stesso modo, come cristiani, a volte facciamo il broncio o facciamo i capricci carnalmente quando affrontiamo i momenti difficili. Gridiamo: "D'accordo, Dio, se è così che mi tratti, se continui a permettere che queste brutte cose mi avvengano allora non ti pregherò più".

Eppure il nostro Padre Celeste ci ama e ci consola in ogni nostro capriccio, in ogni nostro peso, in ogni nostro grido, e nei nostri puerili alti e bassi. Sapete, il Suo grande desiderio è che in mezzo alle nostre prove cominciamo ad afferrare la conoscenza di quello che siamo e di quello che possediamo come Suoi figli. Lui sa che ogni volta che siamo scossi dai venti e dalle onde delle emozioni, dimentichiamo che siamo Suoi figli e cominciamo a vivere molto al di sotto dei nostri privilegi. Eppure la Sua Parola ci dice che siamo Suoi eredi e coeredi col nostro fratello maggiore, Gesù!

"Io dico: finché l'erede è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto" (Galati 4:1). Paolo qui sta parlando di un'usanza romana di quei tempi. Un bambino veniva adottato da un uomo ricco e poi affidato ad un tutore fino all'età di otto anni. Poi, dagli otto ai venticinque anni, il bambino era sottoposto all'autorità di un altro tutore. Durante tutti questi anni, il bambino restava erede di una fortuna eppure praticamente non aveva dominio o potere sulla sua stessa vita.

Paolo dice che un tale bambino rappresenta coloro che sono sotto la legge. La legge è il tutore che ci istruisce nei comandamenti di Dio. Però arriva il tempo in cui il nostro periodo scolastico termina e dobbiamo prendere il nostro posto di eredi delle ricchezze di Dio mediante la grazia di Cristo. Eppure, molti cristiani non proclamano mai questo principio. Vivono ancora secondo le buone opere e secondo i "questo si fa e questo non si fa", non riuscendo a comprendere la loro posizione come figli di Dio. "Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitù dagli elementi del mondo" (verso 3). Stanno ancora servendo Dio da schiavi, legati dalla paura, dalla colpa e dalla disperazione perché non riescono a comprendere la loro adozione!

Paolo dice a questi credenti: "Voi siete ancora puerili nei vostri pensieri, faticando sotto la schiavitù della legge che avete istituito da soli. Non vedete che ora siete signori su tutto, in grado di partecipare in ogni cosa che possiede vostro Padre. Lui vi ha adottati, vi ha amati e messi nella scuola per prepararvi per qualcosa. E la croce è stata il vostro giorno di laurea!"

 

 

Immaginate un figlio adottivo che abbia terminato il periodo di formazione. La sua preparazione ora è completa, ed ha ereditato la signoria su tutti i beni di suo padre. Però questo figlio continua a vivere alla giornata con i servitori, continuando a vivere in condizioni di schiavitù.

Vi chiedo: è giusto che il padre di questo giovane lo consoli nei suoi legami, assicurandolo che è amato e che tutto andrà bene? No! Qualunque padre che amerebbe il figlio vorrebbe fargli proclamare la sua eredità e fargli lasciare la povertà. Lo spingerebbe ad appropriarsi delle ricchezze che già sono sue!

Nello stesso modo, Dio non ci conforta soltanto nei nostri legami. Anzi, viene da noi a dirci: "Figlio mio, figlia mia, quando prenderai il tuo posto al mio fianco? Quando verrai a casa mia per afferrare ogni risorsa che è tua di diritto?"

"E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: Abbà, Padre. Così tu non sei piú servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio" (Galati 4:6-7).

"Perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù" (Galati 3:26).

Se Gesù è il tuo Signore e Salvatore, allora sei un figlio di Dio. E poiché sei un Suo figliolo, sei automaticamente erede e coerede con Cristo di tutte le ricchezze del Padre!

Naturalmente, la nostra posizione di eredi non ha niente a che vedere con il benessere materiale. Dire che Cristo è morto per arricchirci d'oro o d'argento è una bestemmia. La Bibbia afferma: "Perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità" (Colossesi 2:9). Ciò vuol dire che Dio ha dato a Gesù tutte le ricchezze in gloria. Perciò, Lui ha ogni mezzo necessario per portarci fuori da qualunque brutta giornata possiamo affrontare!

Ma allora, chiederete: "Dio non è interessato al nostro benessere fisico? Tutte le mie giornatacce hanno a che vedere con bollette, debiti, mancanza di finanze. Mi preoccupo continuamente delle condizioni di vita della mia famiglia, di avere abbastanza per poter vivere, di far quadrare il bilancio".

Miei cari, il vostro Padre comincia col provvedere ad ogni vostro bisogno fisico! La Sua Parola ci promette: "Il mio Dio provvederà splendidamente a ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze, in Cristo Gesù" (Filippesi 4:19). La parola greca tradotta qui con "bisogno" viene da una radice che ha il significato di: "occuparsi di ogni faccenda, di tutto ciò che manca o che è necessario".

Paolo sta dicendo: "Dio è fedele da prendersi cura di tutto quanto riguarda le tue faccende, siano esse finanziarie o meno. Ciò comprende il tuo lavoro, il cibo, i vestiti e la casa. Però ci sono anche le ricchezze della Sua bontà, forza, sapienza e grazia, come pure le ricchezze della piena certezza della salvezza. E, oltre a queste, ci sono le Sue ricchezze inesplorate!"

Notate che Paolo dice: "Dio provvederà ad ogni vostro bisogno" usando il singolare. In breve, sta dicendo: "Tu hai bisogno solo di una cosa: di Gesù! Tutte le tue necessità sono contenute in Lui. Tu hai bisogno solo di cercarLo e Lui provvederà a tutto per te!"

 

 

Anche se sei in dubbio sull'amore di Dio per te, Egli non ti condanna. Anzi, mette alla prova il tuo dolore e la tua disperazione, e vuole anche che tu sappia che i Suoi magazzini sono pieni di tutto quello di cui hai bisogno e che tutto è a tua disposizione!

Però, Lui dice: "Non potrai usare niente di tutto questo né godertelo finché non lo afferri per fede. Devi renderti conto che sei mio figlio, mio erede e devi riposare nella promessa che ti ho fatto che mi prenderò cura di tutte le tue necessità e delle tue faccende. Dimostrami che hai fiducia in me entrando nel mio riposo!"

Voglio concludere questo messaggio con una lettera che il nostro ministero ha ricevuto di recente. Credo che parli in modo potente sull'argomento di avere brutte giornate:

"Caro pastore David, alcuni anni fa mio marito perse un lavoro che era molto importante per lui. E' stato veramente tragico per lui. Appena ha perduto il suo buon guadagno, ha perduto anche la stima di se stesso, e non si è mai più ripreso. Anche se attualmente è impiegato, il suo stipendio attuale è meno della metà di quanto prendeva prima.

"Ora la responsabilità è ricaduta su di me come persona principale che deve mantenere la famiglia. Alcune settimane fa, avevo programmato di andare ad una riunione cristiana un venerdì sera dopo il lavoro, ed avevo circa quarantacinque minuti di tempo per riposarmi un po'. Cercavo qualcosa da leggere quando il Signore mi portò ad una scatola in cui conservavo delle riviste.

"Tirai fuori uno dei vostri vecchi sermoni, ‘Un Luogo Detto la Fine dell'Ingegno'. Mentre leggevo il messaggio, lo Spirito di Dio mi ministrava che era proprio lì che mi trovavo, alla fine del mio ingegno! Presto andrò in pensione, e le mie preoccupazioni si accumuleranno. Affogheremo nelle difficoltà finanziarie, non avendo in vista nessuna via d'uscita.

"Tuttavia Dio mi mostrò attraverso il vostro messaggio che mi ero abbandonata alla rabbia nei confronti di mio marito. Avevo dipeso da lui, cioè dalla carne. Avevo bisogno di rivolgermi soltanto a Gesù come mia speranza, come Unico in grado di provvedere per me e capace di tirarmi fuori da quei problemi. Ora so che mio marito non potrà mai tirarmene fuori. Eppure, mentre leggevo il vostro messaggio, ricevetti la certezza che Dio sarà con me alla mia fine del mio ingegno.

"Quella sera, andai alla riunione, dove una delle oratrici era mia amica. Parlò di come Dio l'aveva tirata fuori da una difficoltà economica nella quale si erano venuti a trovare lei e suo marito. Rese tutto pubblico, perfino le esperienze imbarazzanti che aveva vissuto. Dio voleva che ascoltassi tutto ciò.

"Dopo, condivisi con la mia amica che avevo letto il vostro messaggio riguardo alla fine dell'ingegno, e le dissi come Dio l'aveva usato per ministrarmi. La settimana seguente, ricevetti un pacchetto da lei. Dentro c'era una copia del tuo messaggio: ‘Canzone Giusta, Lato Sbagliato'. Grandioso! Chiamai la mia amica per ringraziarla, e mi disse che mi avrebbe mandato altri messaggi.

"Non ho superato ancora la prova. E' ancora molto dura. A volte quando guardo la strada da fare, vedo dei potenziali disastri che ci circondano come è successo ai figli d'Israele. Tuttavia Dio mi ha mostrato che io ho dubitato del Suo amore per me e della Sua fedeltà nel provvedere per me.

"Mi sono anche resa conto, come voi insegnate, che sono stata brava a reprimere le mie paure e che non ho mai inflitto un colpo mortale ai miei dubbi. Ora voglio mettere fine a tutto ciò. Voglio scegliere di lodare Dio perché mi ama e provvede per me, anche se non ho ancora visto ciò che mi ha provveduto.

"La mia preghiera è che Gesù, l'autore ed il compitore della mia fede, guarirà il mio dubbio e mi darà il dono della fede per aver fiducia completa in Lui. Prego che mi dia un canto da cantare da questa parte della vittoria. Perché voglio superare questa prova! Voglio cantare il canto giusto sul lato giusto, come testimonianza della grazia e della fedeltà di Dio".

Il nostro ministero riceve molte lettere come questa, di persone da tutto il paese la cui fede sta crescendo. Credono, come credo anch'io, che su questa nazione stiano per arrivare momenti duri ma sanno che il Signore li aiuterà. E Lo hanno trovato fedele!

Caro santo, può darsi che in futuro ti capiteranno giornate più brutte, ma devi giungere al punto in cui potrai dire: "Gesù, io getto ogni mia preoccupazione su di te adesso. Io sono erede delle ricchezze di Dio in Cristo Gesù, e so che queste ricchezze comprendono il supplire ad ogni mia necessità fisica". Puoi fidarti di Dio per questo!