Il potere della presenza di Dio

David Wilkerson (1931-2011)

Un messaggio di speranza in tempi difficili

Le Scritture ci forniscono innumerevoli esempi di come la presenza del Signore renda il suo popolo in grado di vivere per lui. Uno degli esempi più straordinari è dato dalla vita di Mosè.

Mosè sapeva che, senza la presenza di Dio, era inutile per lui tentare di fare qualsiasi cosa. Quando parlò faccia a faccia con il Signore, dichiarò: “Se la tua presenza non viene con me, non farci partire di qui” (Esodo 33:15). Stava cioè dicendo: “Signore, se non sei con noi, non riusciremo. Non faremo un solo passo se non ci assicuri la tua presenza”.

Mosè era conscio che fosse la presenza di Dio tra di loro a distinguerli dalle altre nazioni. Oggi lo stesso vale per il popolo di Dio. L’unico punto che ci differenzia dai non credenti è la presenza di Dio “con noi” che ci guida, ci conduce, opera la sua volontà in noi e attraverso di noi.

L’atteggiamento di Mosè era: “Agiamo in base a un solo principio. L’unico modo per essere guidati e governati, fare guerre e sopravvivere in tempo di pace, è avere la presenza di Dio con noi. Quando egli è in mezzo a noi, nessuno ci può distruggere. Ma senza di lui siamo inermi, siamo ridotti a nulla. Tutte le altre nazioni del mondo confidino nei loro potenti eserciti, nei loro carri di ferro e nell’abilità dei loro soldati. Noi confideremo nella manifesta presenza del Signore”. 

Dio fece una promessa a Mosè: “La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo” (Esodo 33:14). Il termine ebraico per “riposo” indica una “fiducia pacifica e tranquilla”. Dio stava dicendo: “Non importa quale battaglia o prova tu debba affrontare, sarai in grado di trovare riposo tranquillo e fiducia in me”.

L’Antico Testamento è pieno di racconti delle benedizioni meravigliose che sperimentarono coloro che avevano la presenza di Dio con loro.

Considerate i seguenti esempi:

  • La presenza di Dio era evidente nella vita di Abramo, anche i pagani che lo circondavano riconoscevano la differenza tra le loro vite e la sua: “Abimelec…parlò ad Abramo dicendo: ‘Dio è con te, in tutto quello che fai’” (Genesi 21:22). Il re pagano stava dicendo: “C’è qualcosa di diverso in te, Abramo. Dio è con te ovunque tu vada”.
  • Un angelo disse a Gedeone: “Il Signore è con te, o uomo forte e valoroso” (Giudici 6:12). E il Signore disse a Gedeone: “Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?” (Giudici 6:14). Sebbene Gedeone si considerasse un codardo, Dio lo chiamò “uomo forte e valoroso”. Il Signore voleva dimostrare che chiunque è in grado di fare, quando la sua presenza è con lui.
  • Dio rivelò a Isaia la promessa che fa a chi lo ama: “Non temere perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! Quando dovrai attraversare le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà, perché io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore” (Isaia 43-1-3). Con la presenza costante di Dio, potrete passare per il fuoco e non solo sopravvivrete ma sarete protetti in ogni passo.

Questi racconti dell’Antico Testamento  non sono lettera morta. Hanno lo scopo di incoraggiarci a confidare nella presenza di Dio nella nostra vita. Come Abramo, Gedeone e molti altri, anche noi abbiamo una potente testimonianza di che cosa faccia la presenza di Dio per noi: guida i nostri passi, ci apre porte, rimuove ostacoli, allontana preoccupazioni e paure.

Dio pone una condizione per avere la Sua presenza nella nostra vita

Considerate il re Asa. Quest’uomo portò il popolo di Dio a una miracolosa vittoria sull’esercito etiope, composto da un milione di soldati. Dopo la vittoria, egli testimoniò che era stata la presenza di Dio a mettere in fuga il nemico: "’Signore, per te non c’è differenza tra il dare soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza, soccorrici, Signore nostro Dio! Poiché su di te noi ci appoggiamo, e nel tuo nome siamo venuti contro questa moltitudine …’. E il Signore sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa, e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga” (2 Cronache 14-11).

Asa tornava trionfante con il suo esercito a Gerusalemme quando il profeta Azaria gli si fece incontro, alle porte della città: “Allora lo Spirito di Dio si impadronì di Azaria, figlio di Oded, il quale uscì a incontrare Asa, e gli disse: ‘Asa, e voi tutti, Giuda e Beniamino, ascoltatemi! Il Signore è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma se lo abbandonate, egli vi abbandonerà. Per lungo tempo Israele è stato senza vero Dio, senza sacerdote che lo istruisse e senza legge; ma nella sua angoscia si è convertito al Signore, Dio d’Israele, l’ha cercato, ed egli si è lasciato trovare da lui” (2 Cronache 15:1-4).

Dio rivelò ad Asa il segreto di avere e mantenere la presenza di Dio nella sua vita: “Non dimenticare mai come hai ottenuto la vittoria. Quando eri in difficoltà mi hai cercato con tutto il tuo cuore e io ho mandato a te la mia presenza. Ricordalo, è la mia presenza che ti ha portato alla vittoria”.

Quando manca la presenza di Dio ogni cosa è fuori uso, non c’è legge, né guida, né giusto insegnamento. Ognuno diventa legge a se stesso e si occupa solo di ciò che lo riguarda. Questo è il ritratto di tanti cristiani di oggi: tutto smette di funzionare, non c’è pace né riposo, ognuno fa come vuole. Il Signore, nella sua misericordia, si rattrista per questa situazione caotica. Ma non deve essere così. Le promesse di Dio sono immutabili e la sua Parola garantisce: “Continua a cercarmi per il resto della tua vita e io sarò con te. Quando griderai a me, mi farò trovare da te”.

Non si tratta di complessa teologia. Tutti possiamo avere la presenza costante di Dio se lo invochiamo con fede. Ci è stato promesso: “Il Signore… si farà trovare da voi” (2 Cronache 15:2)

Mosè cercò Dio per avere la continua manifestazione della sua presenza: “Fammi conoscere le tue vie” (Esodo 33:13).

Ecco come Dio rispose al suo servo: “La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo” (Esodo 33:14). Questa risposta, data a Mosè, sarebbe sufficiente alla maggior parte dei Cristiani. Chi tra noi non desidera la pace ed il riposo promessi? Che cosa si potrebbe desiderare di più? Eppure avere la certezza della presenza di Dio non bastava a Mosè. Egli sapeva che c’è di più e gridò: “Ti prego, fammi vedere la tua gloria!” (Esodo 33:18).

E Dio mostrò a Mosè la sua gloria. La gloria di Dio non apparve in una nuvola luminosa o in un terremoto che mostrasse la sua potenza. Dio, invece, espresse la sua gloria in una semplice rivelazione della sua natura: “Il Signore passò davanti a lui, e gridò: ‘Il Signore! Il Signore! Il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà, che conserva la sua bontà fino alla millesima generazione, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato’” (Esodo 34:6-7). Vedete? La gloria di Dio fu una rivelazione di bontà, di misericordia, di amore e di compassione.

Alcuni sostengono: “ Ma allora l’incedibile esperienza dei discepoli sul Monte della Trasfigurazione? Non fu forse una manifestazione della gloria di Dio?” Ci fu una luce accecante e la miracolosa apparizione di Mosè e di Elia. In quel momento straordinario, la gloria di Dio non era in Mosè né in Elia né nella luce spettacolare. Questa raggiante gloria era in Gesù: “E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce … ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: ‘Questo è il mio figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo’” (Matteo 17:2,5).

Qui c’è la gloria di Dio personificata in Cristo. Gesù è la rivelazione di tutto ciò che Dio disse di essere a Mosè: benevolo e paziente, generoso in bontà e verità, misericordioso e disposto a perdonare i peccati. Al Monte della Trasfigurazione, Dio mostrò un’immagine vivente della sua gloria: “E’ tutto incorporato in mio Figlio”.

Cari, Dio vuole aprire i nostri occhi sulla “ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi” (Efesini 1:18). Ciò significa, semplicemente, che tutta la gloria rivelata a Mosè è incorporata nel Figlio di Dio. E ora Cristo ci è stato dato come nostra eredità: “In lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Colossesi 2:9).

Dove possiamo trovare questa rivelazione di Cristo?

La possiamo trovare solo quando giungiamo a una devota fiducia nella Parola di Dio. Paolo dice che, se permettiamo alla Scrittura di darci una sempre maggiore rivelazione di Gesù, saremo trasformati: “ E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito” (2 Corinzi 3:18).

La rivelazione della gloria di Cristo ci fornirà potenza continua nella nostra vita: “su tutta la gloria vi sarà un padiglione” (Isaia 4:5). In altre parole, la sua gloria ci terrà focalizzati sul cielo nei nostri peggiori momenti. Continuando a riflettere su questa rivelazione e restando in comunione con lui, assomiglierete sempre più a Gesù. E mentre sperimenterete la sua amorevole misericordia, confiderete sempre più di superare ogni prova. La sua Parola è chiara: “Infatti il Signore percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui” (2 Cronache 16:9).

Cercatelo con tutto il cuore e desiderate la sua presenza nella vostra vita quotidiana. Allora conoscerete e sperimenterete la sua incredibile gloria. Gesù camminerà con voi nei vostri problemi. Gioirà per voi. Ce la farete, cari, a superare le difficoltà. Dio vi ama e vi terrà alla sua presenza. Amen.