ESSERE UN SEGUACE DI CRISTO

Nicky Cruz

Quando Gesù apre i nostri occhi – quando vediamo le persone come le vede lui – non possiamo più restarcene tranquillamente seduti mentre intorno a noi anime ferite vagano senza meta. La compassione per i perduti non può coesistere con la compiacenza. L’apatia non è più un’opzione.

“Da questo si riconoscono i figli di Dio”, ci dice l’apostolo Giovanni, “ i figli del diavolo: chiunque non e la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il proprio fratello” (1 Giovanni 3:10). Può la Parola di Dio essere più chiara di così? Esiste una prova del nove per vedere se siamo veri seguaci di Gesù, per vedere se siamo davvero suoi figli, e ciò dipende da quale sia il livello della compassione che abbiamo per gli altri.

Giovanni prosegue scrivendo, “Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioletti miei, non amiamo a parole né con la lingua, ma a fatti e in verità. E da questo noi sappiamo di essere nella verità e tranquillizzeremo i nostri cuori davanti a lui; poiché, se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1 Giovanni 3:17-20).

Quando lo Spirito Santo è venuto nei nostri cuori e nelle nostre vite, riempiendoci dell’amore e della compassione di Gesù, vediamo le persone chiaramente. I nostri occhi risplendono della gioia del Signore, e non possiamo più camminare davanti agli emarginati dei nostri giorni – i poveri, i drogati, gli alcolizzati, i delinquenti, i peccatori – senza vederli, senza sentire il loro dolore. Ci facciamo carico di aiutarli a ricreare la loro dignità davanti a Dio. Li abbracciamo, piangiamo con loro e li portiamo fra le braccia di guarigione di Gesù. Questo significa essere un seguace di Cristo.