Un cuore che Dio apprezza

David Wilkerson (1931-2011)

Vediamo in 1 Samuele 13 Saul affrontare un momento cruciale che ogni credente deve alla fine affrontare: un momento di crisi in cui siamo costretti a decidere se aspetteremo Dio per fede o se diventeremo impazienti e prenderemo in mano la situazione.

Il momento cruciale di Saul arrivò quando nubi minacciose di guerra si stavano addensando su Israele. I Filistei avevano ammassato un enorme esercito di cavalieri, carri di ferro e legioni di soldati che brandivano le armi più recenti. Al contrario, gli israeliti avevano solo due spade in tutto il loro esercito, una per Saul e una per suo figlio Gionatan. Tutti gli altri dovevano usare armi di fortuna come lance di legno o grezzi attrezzi agricoli.

Una settimana prima Samuele aveva avvertito Saul di aspettarlo prima di andare in battaglia. Il profeta aveva detto che sarebbe arrivato dopo sette giorni per fare i giusti sacrifici al Signore. Quando venne il settimo giorno e Samuele non era ancora arrivato, i soldati di Saul cominciarono a disperdersi. Peggio ancora, il re non aveva la direzione di Dio per la battaglia.

Che approccio ha preso Saul?

Sfortunatamente, si lasciò sopraffare dalle circostanze e finì per manipolare la Parola di Dio. Ordinò al sacerdote che era presente di fare i sacrifici senza Samuele e così facendo commise un grave peccato contro il Signore (vedere 1 Samuele 13:11–12).

Dio non è mai in ritardo. È ancora preoccupato se il suo popolo obbedisce a questo comando: "Ubbidisci alla voce del Signore e non ribellarti al comandamento del Signore" (vedi 1 Samuele 12:13-15). Anche se le cose sembrano senza speranza, non dobbiamo agire con paura. Piuttosto, dobbiamo aspettare pazientemente che lui ci liberi come promette la sua Parola.

Il nostro Dio vede ogni dettaglio della tua crisi. Vede tutti i problemi della vita che ti affliggono. Ed è pienamente consapevole che la tua situazione peggiora ogni giorno. Coloro che lo pregano e lo attendono con serena fede non corrono mai un vero pericolo. Considerate queste parole che Dio ha dato alla sua chiesa: "Senza fede è impossibile piacergli" (Ebrei 11:6) e "Confida in lui in ogni tempo, o popolo; apri il tuo cuore in sua presenza; Dio è il nostro rifugio. [Sela]” (Salmo 62:8).

L'incredulità è mortale, le sue conseguenze tragiche. Affrontiamo conseguenze disastrose se cerchiamo di districarci dalle nostre prove invece di confidare che Dio ci permette di attraversarle.