Aspettando per fede le promesse

David Wilkerson (1931-2011)

Quando Dio dice all’umanità: “Credi”, chiede qualcosa che è completamente al di là della ragione. La fede è totalmente illogica. La sua stessa definizione ha a che fare con qualcosa di irragionevole. La Scrittura ci dice: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11:1). Ci viene detto in breve: “Non c’è materia tangibile, nessuna prova visibile”. Nonostante questo, ci viene chiesto di credere.

Sto affrontando questo argomento per un motivo importante. In questo momento, in tutto il mondo, moltitudini di credenti si abbattono profondamente per lo scoraggiamento. Il fatto è che continueremo tutti ad affrontare lo scoraggiamento in questa vita, ma credo che se comprendiamo la natura illogica e irragionevole della fede, troveremo l’aiuto di cui abbiamo bisogno per superarla.

Considera la fede che fu richiesta a Simeone. “Vi era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest'uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d'Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui; e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.” (Luca 2:25-26). Il Messia era stato promesso al popolo di Dio sin dall’inizio della Genesi, e l’ultima testimonianza di Dio che parlava ai profeti prima della nascita di Gesù risaliva a 400 anni prima.

Simeone era ormai un uomo anziano, e deve aver lottato in lui stesso se avesse sentito Dio correttamente. Ciò che Dio ti chiede può sembrare irragionevole. Ci chiede di fidarci di lui quando non dà prova di rispondere alla nostra preghiera, quando la situazione sembra disperata e siamo sicuri che sia tutto finito.

Simeone si aggrappò alla fede e quando prese in braccio il bambino Cristo, Dio gli fece un altro dono: una comprensione soprannaturale della missione di Gesù. “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Luca 2:29-32).

Il Signore ci dice: “Fidati di me”. Illogico? Sì, ma per secoli il Signore ha dimostrato di essere sempre puntuale. Dio arriva sempre nel perfetto tempismo dello Spirito Santo.