Allo stremo delle tue forze

David Wilkerson (1931-2011)

Paolo ha scritto “… affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti” (2 Corinzi 1:9). Ha detto, in sostanza: “Il Signore mi ha portato alla fine di ogni aiuto umano, sull’orlo della morte. Era un posto così disperato che solo il Dio della potenza della resurrezione avrebbe potuto salvarmi”. Che posto meraviglioso dove essere, quando sei allo stremo delle forze!

Ho sempre detto che quando tocchi il fondo ti imbatti in Dio. Se ascolti la maggior parte dei cristiani nel mezzo della loro sofferenza, però, senti: “Ce la farò in qualche modo. Non mi perdo d’animo. Vivo semplicemente un giorno alla volta”. Fin dall’infanzia ci è stato inculcato il concetto di autosufficienza: “Sii uomo! Gli uomini non piangono!”

Quante volte hai provato a risolvere da solo i tuoi problemi? 

Per favore, non fraintendermi. Credo che Dio voglia che combattiamo la buona battaglia della fede, ma ha un modo per permetterci di essere “al di là delle tue forze”. Niente di ciò che provi funziona. All’improvviso, sei costretto ad affrontare una crisi che cancella tutta la tua fiducia in te stesso. Non hai altra speranza se non quella di rinunciare a ogni speranza umana. Sei costretto a confidare in Dio e vedi che è l’unica via d’uscita.

Paolo stava dicendo: “Avevo in me la sentenza di morte. Sono stato messo alla prova oltre misura, allo stremo delle mie forze; ed era tutto perché non avessi più fiducia in me stesso. Dovevo rivolgermi a Dio con fede che solo Lui poteva salvarmi”.

Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita, affinché la possiate sostenere”  (1 Corinzi 10:13).

Cos’è questa via di fuga? Significa raggiungere il limite delle proprie forze e rivolgersi completamente a Dio. Significa dire, come fece Paolo, “non confido più in me stesso” con una fede semplice e infantile in Dio. Significa fidarsi totalmente di lui per affrontare tutto questo, rassegnarsi e dire: “Dio, metto tutto su di te!”