Amare i perduti

Di questi tempi c’è molto da parlare della spaventosa situazione in cui si trova il mondo; tutte le nazioni sono travagliate, sull’orlo di un disastro economico. Eppure nel mezzo della paura e dell’agitazione che sta stringendo il mondo, Dio sta ancora amando e salvando le anime perdute.

La sua meravigliosa opera di salvezza non cambia mai; non viene influenzata dall’economia. Il Suo amorevole e convincente Spirito Santo non viene ostacolato dalle condizioni di Wall Street o dalle traballanti finanze globali. La potenza salvifica di Dio non è mai stata limitata dalla contrazione dei conti bancari.

Il nostro Signore non cambia mai le Sue promesse; esse sono sempre: “si ed amen”, in qualunque momento e circostanza. Dio non ha promesso di provvedere a tutti i nostri bisogni escludendo il tempo in cui siamo disoccupati; non ha neanche promesso di essere YaHWeH Jiré, cioè Colui che ci provvede, escludendo i momenti quando veniamo terrorizzati dalla situazione economica.

Le promesse del nostro Signore non cambiano mai, ciò include anche la Sua promessa di salvare i preduti.

Quando Dio ci ha comandato di andare in tutto il mondo per vincere i perduti, non ha incluso nessuna clausola di esenzione; egli non ha detto: “Predicate l’evangelo del mio Figliolo Gesù Cristo a tutte le nazioni – tranne che in tempi difficili”. Non ha mai detto: “Abbiate fede nella salvezza di molti – ad eccezione di quando ci sono grandi turbamenti nel mondo”.

Grazie a Dio, Egli non ha mai detto che il mondo è troppo malvagio, troppo duro di cuore, troppo propenso alla lussuria, per essere raggiunto dalla Sua Buona Novella; in nessun momento della storia il Signore ha limitato la sua premurosa misericordia e mai lo vorrà. Proprio adesso, l’America ed il resto del mondo potrebbe ancora essere risparmiata dal giudizio - se c’è vero pentimento; naturalmente tale pentimento richiede una grande umiltà ed un ritorno in massa al Signore, ma il nostro Dio non ha mai annullato la sua meravigliosa offerta di misericordia.

In verità il Signore ha provveduto affinché nessuno perisca, le Scritture ci dicono che Dio non prende piacere nella morte dell’empio; al contrario Egli ha dato il Suo proprio Figlio affinché nessuno perisca ma abbia vita eterna.

A dispetto del grande dono di Dio, il mondo odia il Cristo che li ama.

Gesù ha dichiarato che è venuto per cercare e salvare i perduti; Egli che ha il potere di sottomettere i venti e le onde, che potrebbe mandare fuoco dal cielo per distruggere gli empi, che incarna la giustizia – questo stesso Gesù divenne un umile servitore.

Ha portato guarigione alle genti; Cristo ha ascoltato con pazienza mentre moltitudini, ferite, sofferenti imploravano la liberazione dalle loro afflizioni. Egli aprì occhi che non vedevano; permise agli zoppi di camminare, sanò gli ammalati; fece parlare delle lingue mute ed aprì orecchie sorde; Gesù fece persino risorgere i morti. In parole povere, Cristo liberò i prigionieri come sosteneva avrebbe fatto; fedelmente ruppe ogni forma di legame che incontrò.

In verità nessun essere umano ha mai amato i perduti quanto Gesù; Egli si è afflitto per loro perché erano come pecore disperse, confuse, nella necessità di un pastore. Pianse sopra la loro cecità spirituale e sparse la propria vita per loro sulla croce. Nessuna persona nella storia dovrebbe essere amata o rispettata più di Lui; Cristo avrebbe dovuto essere onorato e stimato da tutti. Eppure a dispetto dello spargimento del suo amore in sacrificio, il mondo lo ha odiato senza motivo.

C’erano migliaia e migliaia di ragioni per amare Gesù e nessun motivo per odiarlo. Che cosa aveva fatto per essere così odiato e disprezzato? L’evangelo parla di Cristo come gentile, paziente, indulgente, perdonatore, pieno di dolcezza e misericordia, non volendo che alcuno perisse. È chiamato pastore, maestro, fratello, luce nelle tenebre, medico, avvocato, riconciliatore; fece soltanto del bene, nessuno ebbe mai motivo di odiarLo. Quindi perché questo malvagio e profondo odio verso Cristo? Perché esiste violenza verso Lui ed il Suo nome?

Gesù fu odiato dal mondo perché venne come luce per liberare il mondo dalle tenebre.Giovanni scrive: “Il giudizio [il motivo per odiarLo] è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte;” (Giovanni 3:19-20)

Gesù dichiara di se stesso: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Giovanni 8:12). Ciò spiega l’unica ragione per cui Gesù fu così odiato. Il Suo evangelo è una chiamata al mondo affinché “gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.” (Romani 13:12).

Questo è il motivo che ha il mondo per odiare Cristo, sia allora che adesso.

Gesù promise di liberare i peccatori dalle catene delle tenebre, per lasciarli liberi dal potere satanico; ma essi non lo vogliono. Perché? Ciò che un cristiano vede come libertà il mondo lo vede come una costrizione.

“Libertà? Quale libertà?” Chiedono quando viene loro offerta la libertà in Cristo. “Io sono già libero da qualunque restrizione, da tutti i tabù sessuali; sono anche libero dai legami della Bibbia; sono libero di adorare un dio che mi sono scelto, anzi io non ho affatto alcun dio”.

Il fatto è semplicemente che il mondo ama le cose di questo mondo; essi amano il piacere del peccato. Gesù rese chiaro che essi preferiscono le tenebre; quindi, come Gesù avvertì i discepoli: “Poiché vi ho scelto in mezzo al mondo, il mondo vi odia come hanno odiato Me”.

“ Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.” (Giovanni 15:19). Perché questo? Perché tale odio nei nostri confronti, soltanto perché amiamo il Signore? Gesù spiega: “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.” (Giovanni 15:18).

Questo è il motivo per cui la società ha scatenato enormi sforzi per reprimere qualunque cosa si pertinente a Gesù … il motivo per cui c’è tale disprezzo per i Suoi seguaci … il motivo per cui i tribunali cercano di mettere fuorilegge la sola citazione del Suo nome … il motivo per cui c’è una tale avversione, persino oltraggio, verso coloro che proclamano la Bibbia come loro bussola morale. Tutto questo riguarda la nostra missione come portatori della Sua luce.

Pensate a questo: in qualità di testimoni di Cristo, siamo chiamati a ciò che sembra un compito impossibile. Stiamo chiedendo al mondo di abbandonare le cose che più hanno care: i loro peccati. Ai loro occhi il cammino cristiano – una vita di purezza e santità – sembra una forma di schiavitù. La nostra idea del paradiso sembra loro un inferno; quando ci sentono parlare dell’Evangelo, è un’offesa per il loro stile di vita. L’evangelo di Cristo li chiama a pentirsi dei peccati che amano, pentirsi di avere rigettato il Dio che è morto per loro su una croce; li chiama ad una vita di santità, quando per anni hanno cercato di far tacere le loro coscienze, di uccidere qualunque nozione che potesse essere un imminente giorno del giudizio.

L’evangelo di Cristo afferma anche che tutta la bontà che sentono in se stessi non fa loro meritare la vita eterna; chiede all’uomo che si è fatto da solo, di morire a se stesso ed alle proprie ambizioni egoiste, per dare la sua vita agli altri. L’Evangelo dichiara che il senso di integrità di tale uomo è niente davanti di Dio, anzi tale evangelo è una minaccia a ciò cui più tiene; i propri successi, le cose per cui ha lavorato a lungo ed ottenuto con fatica; se dite a questa persona che la sua giustizia non merita la salvezza, vi disprezzerà.

Nell’ultima cena, Gesù disse: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri.” (Giovanni 13:34)

Durante gli ultimi tempi che trascorreva con i Suoi discepoli, prima della crocifissione, Gesù avvertì: “Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l'ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio.” (Giovanni 16:2). Che messaggio di commiato; i discepoli sarebbero stati odiati come la feccia della terra!

Ma Gesù stava dando loro una parola che li avrebbe guidati. Quale fu la Sua istruzione finale? Fu quella di come raggiungere la loro generazione una volta che se ne fosse andato; questa parola di guida non aveva nulla che fare con i metodi di evangelismo. Gesù aveva già detto ai discepoli di andare in tutto il mondo a predicare l’evangelo e che avrebbero avuto bisogno della potenza dello Spirito Santo per farlo; queste due cose erano già ben chiare per loro.

Ora sta dicendo: “Vi do un nuovo comandamento”; Gesù lo disse chiaramente: “Se obbedite a questo nuovo comandamento, tutti gli uomini sapranno chi siete; sapranno anche esattamente che posizione avete. Vi odieranno, vi chiameranno fanatici e vi getteranno fuori dalle loro sinagoghe. Ma sapranno che voi siete Miei”.

Questo era il comandamento di Gesù ai Suoi discepoli: “Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri.” (Giovanni 13:34 il corsivo è mio). Notate che questo non è facoltativo ma è il comandamento di Gesù; da qui deve cominciare qualunque sforzo evangelistico.

Vedete, le Scritture rendono esplicito che dobbiamo nutrire i poveri e le chiese lo devono fare fedelmente, dobbiamo fare molte buone opere, attraverso le quali predicare Cristo in modo sostenuto, ma per penetrare le “fitte tenebre” dobbiamo afferrare questo nuovo comandamento di Gesù. Perché è necessaria la nostra obbedienza a tale comandamento per rompere le tenebre? Cristo chiarisce: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:35 - il corsivo è mio).

Secondo Gesù, soltanto questo particolare tipo di amore – amore verso i simili credenti – può attirare l’attenzione di una generazione perduta; è lo stesso tipo di amore sacrificale e di abnegazione che Cristo mostra a tutti noi; tale amore per i nostri congiunti in Cristo non può essere realizzato soltanto a parole, ma deve esserlo anche nei fatti.

Questo comandamento realizza due cose. La prima: è l’unico modo di rispondere all’odio che viene dal mondo: “Come io vi ho amati …amatevi gli uni gli altri.” (13:34). Il nostro amore reciproco è un rifugio ed un sicuro asilo per tutti nel corpo di Cristo.

La seconda: attraverso questo comandamento lo Spirito Santo rivela alla nostra generazione il suo grande senso di bisogno. Perché molti giovani si sono rivolti ad un’irragionevole e smodato bisogno di bere? Perché moltissimi si sono volti alla droga come mai prima? Perché il tasso di suicidio è in aumento? La spiegazione è semplice: le persone si sentono sofferenti; c’è una malattia del peccato tra le genti, moltitudini sono piagate dalla solitudine.

Le persone di oggi hanno così poco in cui credere; le istituzioni in cui si è creduto a lungo stanno sgretolandosi, le strutture economiche e morali vanno disintegrandosi. Non c’è alcuna sicurezza, finanziaria o personale. A chi potrebbero volgersi le persone? Dove possono trovare esempi di vero e durevole amore in questi tempi traballanti e pericolosi?

Il mondo ha bisogno di sermoni illustrati – potenti esempi personali – dell’amore di Dio

In Giovanni 17:21 Gesù fece questa preghiera: “che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.” (il corsivo è mio)

Pensate a questo: persino nelle sue ore finali Gesù stava ancora struggendosi sull’umanità perduta; stava dando alla sua chiesa una specifica direzione su come poter vincere queste moltitudine perdute. Considerate le sue parole finali a questo proposito: “Siate uno! Mettete da parte tutti i conflitti e le divisioni, affinché il mondo creda in me”.

Penserete: “Suona troppo semplice, realmente la chiesa può riuscire a raggiungere i cuori induriti? È in tale modo che dobbiamo supporre di fare battaglia alle fitte tenebre? Il semplice amarci l’uno con l’altro può realmente darci un potere sovrannaturale per combattere l’odio?”

La risposta è si, si e poi si, assolutamente! Secondo Gesù il potente amore di Dio è rivelato molto chiaramente al mondo dall’incondizionato amore nel Suo popolo.

Attualmente una delle strategie primarie di Satana contro la chiesa, è quella di seminare divisioni e lotte. Ovunque guardo verso il corpo di Cristo mondiale, mi convinco che orde di demoni sono stati mandati per stanziarsi dentro le mura delle chiese; il loro scopo è distruggere l’amore reciproco dei cristiani.

La strategia del diavolo è sottile: mette una razza contro l’altra ed i ricchi contro i poveri nel corpo di Cristo. Le lotte razziali, in modo particolare, sono alimentate a livello mondiale attraverso la televisione e gli altri media; non ho mai visto scaturire un tale odio razziale così forte negli anni ed ora si sta infiltrando nella casa di Dio.

Ringrazio Dio che la Chiesa di Times Square è cresciuta senza problemi di colore e nessuna distinzione tra i ricchi ed i poveri; tutti coloro che vengono per quelle porte, sono trattati con lo stesso rispetto e con lo stesso accogliente amore. Abbiamo gioito delle benedizioni di Dio per ventidue anni e credo che parzialmente sia dovuto al fatto che abbiamo obbedito al comandamento di Cristo di amarci l’uno l’altro come Egli ci ha amato.

Naturalmente ogni cristiano dichiara di non avere pregiudizi, ma se non obbediamo a Dio su questo soggetto – se non ci appelliamo a Lui per rimuovere dai nostri cuori il sottile seme della divisione – la nostra testimonianza verso il mondo perderà il suo potere. Non avremo nulla per affrontare le fitte tenebre e la testimonianza di Dio ci ha affidato andrà perduta.

Tragicamente il mondo religioso è stato diviso per secoli.

Attraverso le varie generazioni, si sono create delle terribili divisioni tra cristiani, uno verso l’altro; fratello contro fratello, sorella contro sorella ed intere denominazioni sono state distrutte.

La realtà è che io amo veramente mio fratello solo quando posso stare vicino a lui nell’adorazione di Gesù; so che amerò veramente mio fratello quando potrò stare con fiducia davanti al trono di Cristo, sapendo di non avere nulla contro di lui. Io so che amerò veramente mio fratello quando avrò per lui lo stesso amore che Gesù ha mostrato verso di me.

Come potremo amarci veramente uno con l’altro come Cristo ha amato noi?

Accade quando perdoniamo coloro che ci hanno fatto del male, come Cristo ha perdonato noi.

Accade quando cerchiamo di andare a coloro che si sono sviati, facendo tutto quanto è in nostro potere per riportarli indietro.

Accede quando stimiamo gli altri più di noi stessi.

Cari santi vorrei implorarvi oggi: abbandonate tutta l’amarezza, i conflitti e la mancanza di rispetto; non impedite la benedizione di Dio nella vostra vita e nella vostra casa. Obbedite al suo nuovo comandamento e ricordate questa parola: “Da questo tutti gli uomini sapranno che siete miei – quando vi amerete l’uno con l’altro!”. Allora i perduti vedranno e conosceranno l’amore di Dio, attraverso il Suo popolo obbediente, gioioso, che si sa sacrificare – la chiesa. Amen!